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Vivere non Basta è una forma di resistenza, la difesa del valore dell’uomo e di un sapere capace di incidere nella realtà.
Le interviste immaginarie nascono dall’intenzione di far conoscere ad un pubblico più vasto la vita, le opere e il pensiero di alcuni tra i più significativi protagonisti del secolo appena trascorso.
Vivere non Basta è una forma di resistenza, la difesa del valore dell’uomo e di un sapere capace di incidere nella realtà.
Le interviste immaginarie nascono dall’intenzione di far conoscere ad un pubblico più vasto la vita, le opere e il pensiero di alcuni tra i più significativi protagonisti del secolo appena trascorso: Etty Hillesum, Aldo Capitini, Dietrich Bonhoeffer, Simone Weil, Pavel Florenskji, Maria Zambrano. Le interviste sono state realizzate in uno spazio immaginario in cui la descrizione dei luoghi interviene come sfondo per bilanciare la complessità dei discorsi.
L’espediente del colloquio permette all’autrice di offrire, senza semplificare né ridurre, l’essenza del messaggio dei suoi interlocutori, ma se immaginario è lo sfondo degli incontri (una spiaggia o un caffè cittadino), non lo è il contenuto delle conversazioni.
Nella ricerca di dare risposte alla complessità del presente si riflette su diversi aspetti del vivere che vanno da temi più intimi e privati (gioia, dolore, sventura, rapporto col divino) ad altri più esplicitamente politici e sociali, (non violenza, scienza e tecnica, il ruolo del sapere).
Elisabetta Rombi
Elisabetta Rombi vive e lavora a Cagliari dove insegna Lingue e Letteratura Inglese in un liceo.
Giovanissima si è laureata in lingue e letterature straniere col massimo dei voti.
Ispirata al lavoro della sua tesi, ha pubblicato, con i fondi della Regione Sardegna, un saggio di critica letteraria su Virginia Woolf e James Joyce, La proliferazione del senso, ETS Pisa nel 1992.
Ha pubblicato i racconti Dabodaw col Filo di Roma nel 2007.
Ha curato l’edizione di Non ci scusiamo per il disturbo, ed. Domus de Janas di Cagliari nel 2013.
Lavora nella redazione della rivista on line Soliana, fondata da Mimmo Bua e successivamente diretta da Placido Cherchi.
Ha collaborato con la rivista on line Philosophy Now, con l’intervista a Simone Weil tratta dal suo libro appena pubblicato dalla Casa editrice Il Filo di Arianna Vivere non basta, (di cui esiste una versione in inglese). Dallo stesso libro è stato adattato un brano (l’intervista a Etty Hillesum) messo in scena dal regista De Monticelli in occasione del Festival di Filosofia 2015 a Cagliari.
Vivere non basta è stato finalista al Premio Golden Book della Aster Accademy 2018, per la sezione saggistica inedita.
Ha pubblicato il romanzo Ritratto in ombra, Robin edizioni 2017, finalista al premio Morselli 2016.
Per le edizioni Il temperino rosso sta uscendo la sua prima raccolta di poesie in edizione bilingue Sortilegio /Witchgraft.
