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Il pomeriggio di giovedì 23 novembre 1972 la città della Spezia viene messa a ferro e a fuoco al termine di un comizio tenuto dal segretario dell’MSI, Giorgio Almirante, in vista delle elezioni amministrative della domenica successiva…
Il pomeriggio di giovedì 23 novembre 1972 la città della Spezia viene messa a ferro e a fuoco al termine di un comizio tenuto dal segretario dell’MSI, Giorgio Almirante, in vista delle elezioni amministrative della domenica successiva. Gli scontri tra le opposte fazioni e le forze dell’ordine sono durissimi e durano fino a tarda sera, con un bilancio finale di diverse centinaia di persone arrestate e ferite. Proprio quella notte viene trovato in mare il cadavere di uno stimato professore di liceo piemontese, Aldo Ottolenghi, da poco trasferitosi nella città spezzina. Incidente od omicidio? L’uomo, infatti, è un funzionario provinciale missino e la sua morte potrebbe essere una diretta conseguenza dell’odio politico scatenatosi poche ore prima. Quando poi, il pomeriggio successivo, viene trovata suicida anche una nota pellicciaia del centro, amica di Ottolenghi, le cose per il commissario Simone Sbrana e il suo fedele collaboratore Gegè Russo si complicano parecchio. Le indagini annaspano, anche perché, ben presto, il commissario e il vicebrigadiere scoprono che il professore nasconde un incredibile segreto e un passato pesantemente segnato dalla tragedia della Shoah. Sbrana, che deve anche fare i conti con la misteriosa sparizione della sua Agnese e con una nuova amica di nome Gloria Green, una ragazza dalla pelle nera capitata chissà come in città, alla fine riuscirà a dipanare la matassa, districandosi tra violenza, crudeltà, razzismo, presagi di sangue, complotti, servizi segreti, quiz televisivi e, ancora, tra musicisti solitari, pensionati chiacchieroni, politici da operetta, burocrati indefessi, rivoluzionari da strapazzo. Il prezzo che dovrà pagare lo costringerà tuttavia a fare, una volta in più, i conti con la sua vita, il suo lavoro e con le sue convinzioni.