Il testo teatrale racchiude una serie di immagini oniriche brevi e disparate che rappresentano un sogno notturno di Gabriele D’Annunzio. Nella rievocazione di alcuni, non sempre celebri, testi dannunziani, l’obiettivo dell’autrice è suscitare nel pubblico una suggestione diffusa che emotivamente possa delineare una dimensione umana del Poeta. A tale scopo l’autrice fa in modo che Gabriele D’Annunzio, nel suo sogno, incontri alcune persone affettivamente importanti della sua vita. Il testo è breve ma pregnante, le immagini si susseguono veloci come in uno stato onirico, in cui la dimensione simbolica scelta dall’autrice attraversa tutta la piece, garantendo allo spettatore più attento un vero viaggio simbolico nel pianeta D’Annunzio.
Sinossi
Il primo Atto si apre con l’immagine del Vate seduto al tavolino di un locale, mentre scrive. La scena vuole evocare agli spettatori il momento in cui D’Annunzio ha composto i versi de: “A Vucchella” seduto al Caffè Gambrinus di Napoli.
Gli spettatori all’apertura del sipario saranno colpiti dalla dolcezza infinita del testo musicale cantato da un tenore, accompagnato dalla musica dal vivo di un pianoforte (musica di Francesco Paolo Tosti).
Mentre il brano sta per terminare, entra in scena una bambina (Renata, Adriana Anghissola) di circa cinque / sei anni, bionda dagli occhi grandi e azzurri. È vestita con un abito bianco semplice (estivo) saltella felice nel locale recitando una filastrocca. Il poeta, dal suo tavolo, guarda estasiato la piccola, come se non l’avesse mai vista prima. Al termine della filastrocca, la bimba gli si avvicina serena e disinvolta, chiamandolo papà. Il Vate, allora, guardandola da vicino, abbraccia commosso la piccola, la prende per mano e s’incammina con lei sul palcoscenico. La bimba accompagna il poeta da un’anziana signora dagli occhi azzurri ed i capelli raccolti in un rigoroso chignon, i suoi abiti sono di colore scuro, (Elisa De Benedictis).
D’Annunzio, giunto di fronte alla donna, si inginocchia commosso ai suoi piedi recitandole dei versi. Poi si rialza, continua a vagare sul palcoscenico che si è lentamente svuotato dalla presenza degli eleganti ospiti del noto locale napoletano. Gabriele intravede da lontano una sagoma scura (Francesco Paolo Michetti). I due uomini si guardano, ed inizia un breve dialogo. All’improvviso entra in scena una donna completamente coperta da un mantello rosso, (Mila di Codra: la figlia di Jorio) solo i suoi occhi fiammeggiano incorniciati dal drappo purpureo. Lei balla sul palcoscenico attirando l’attenzione del Vate.
Allontanatosi improvvisamente dal suo amico Michetti, D’Annunzio rincorre invano la donna, eppure lei non lo vede e continua a danzare come cieca. Allora il poeta implora Mila di fermarsi. Lei si ferma ma i due continuano a non incontrarsi, la donna misteriosa lascia cadere il mantello rosso: appare una sagoma femminile vestita i bianco (Eleonora Duse) che rivolge un saluto struggente al suo amato D’Annunzio.
Il secondo Atto si apre col rumore in sottofondo delle onde del mare che s’infrangono lente su una spiaggia deserta. Un soldato (D’Annunzio) vestito con una divisa militare color sabbia, cammina faticosamente sulla spiaggia deserta, all’improvviso inciampa in un altro soldato completamente ricoperto di sabbia, (Mussolini). I due soldati iniziano un breve dialogo, alla fine si riconoscono a vicenda.
Il secondo atto si chiude con i due soldati che recitano all’unisono una preghiera al mare, affinché non restituisca i soldati periti nelle sue acque.
Paola Ottaviano
Paola Ottaviano, è nata a L’Aquila nel 1965, nel 1990 si è laureata in Psicologia ad indirizzo clinico presso l’Università degli Studi di Roma: “La Sapienza”. Nel 1996 si è specializzata in Sessuologia Clinica presso l’Università di Bologna, ha conseguito il titolo di Psicoterapeuta.
È Funzionario Psicologo presso la PA.
Impegnata da oltre 15 anni come Dannunzista, ha fornito un valido contributo sulla conoscenza dell’autore attraverso una lettura psicocritica delle sue opere.
Pubblicazioni nel settore della psicologia sociale e giuridica:
• Il bambino spezzato – Sul tema della separazione coniugale, Introduzione di Gianfranco Dosi, Chieti, Tabula Fati, 2012;
• Un serpente in ufficio – Diario di un mobbing mancato, Milano, Edizioni FerrariSinibaldi, 2012 (anche in versione e.book).
• I doveri di segnalazione nelle situazioni di abuso su minori (coautrice insieme a M. Stramaglia e a R. Lancellotti) del citato saggio di Psicologia-giuridica) Padova, Primiceri Editore, 2018.
Saggi critici e teatro:
• Gabriele D’Annunzio Maestro della Morte,Roma, Edizioni Anicia, 2007
• Incantesimo Solare – Sul rapporto di dipendenze codipendenza fra Duse e D’Annunzio, Pescara, Ianieri Editore, 2010.
• La figlia del Vate, (Introduzione di Giovanni Antonucci) Chieti, Tabula Fati, 2011.
(Lettura scenica al Salone del Libro di Torino – edizione del 2013; Rappresentazione integrale da parte di alcuni attori del Teatro Marruccino di Chieti).
• Oltre la fiaccola – appunti apocrifi sull’opera dannunziana, Chieti, Solfanelli Editore, 2013.
(Presentato al Salone del Libro di Torino – edizione del 2013).
• La più bella metafora dell’adolescenza in: G. D’Annunzio, Il Ferro, Chieti, Tabula Fati, 2016.
• Onirismi dannunziani, Casa Editrice Il Filo di Arianna, La Spezia, 2020.
• La maschera di foglie (romanzo di genere introspettivo – drammatico, attualmente al vaglio editoriale).
• La spilla di Anubi (romanzo di genere introspettivo, attualmente al vaglio editoriale).
Relazioni a Convegni e manifestazioni culturali internazionali:
• Relatore al Convegno Internazionale: “Gabriele D’Annunzio dugesteau texte” tenutosi nei giorni 10, 11 12 gennaio 2002 presso l’Università di Caen (Basse-Normandie). Titolo della relazione: “Sul tema della morte nell’ultimo D’Annunzio”.
• Relatore alla manifestazione culturale: Una nave di libri per Barcellona – edizione 2013, con la Relazione: D’Annunzio e la folla nel romanzo: Trionfo della morte – aprile 2013.
• Relatore alla commemorazione dei 150 anni della nascita di Gabriele D’Annunzio, presso L’Istituto Italiano di Barcellona, con la relazione: Colori e suggestioni dell’Abruzzo dannunziano – aprile 2013.
Premi letterari:
• 1° classificato nella sessione: “Saggistica” del Premio Letterario Nazionale: “La Pania” – Edizione 2014, per il saggio critico: Gabriele D’Annunzio Maestro della Morte,Roma, Edizioni Anicia, 2007.
• 3° classificato nella sessione: “Saggistica” del Premio Letterario Nazionale: “Scriviamo Insieme”- Edizione 2015, per il saggio critico: Gabriele D’Annunzio Maestro della Morte,Roma, Edizioni Anicia, 2007.
• Premio nella sessione: “Segnalazione di merito” – Premio Letterario Internazionale: “Casentino”, Edizione 2014, per il saggio: Incantesimo Solare- Sul rapporto di dipendenze codipendenza fra Duse e D’Annunzio, Pescara, Ianieri Editore, 2010.
• Premio nella sessione: “Segnalazione di merito” – Concorso diaristico internazionale: “La Lanterna Bianca” – edizione 2013, per il saggio di psicologia sociale: Un serpente in ufficio – Diario di un mobbing mancato, Milano, Edizioni FerrariSinibaldi, 2012 (anche in versione e.book).
• 2° classificato nella sezione e.book del Premio Letterario Internazionale: “Il Convivio”, edizione 2015,per la versione in e.book del saggio di psicologia sociale: Un serpente in ufficio – Diario di un mobbing mancato, Milano, Edizioni FerrariSinibaldi, 2012.