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di Aurelio Spada
Nicholas è un giovane uomo che dopo la sua morte si ritrova con poca sorpresa all’inferno. Non ha alcuna intenzione di restare lì e decide di parlare al diavolo col tentativo di farsi liberare da lui.
Nicholas è un giovane uomo che dopo la sua morte si ritrova con poca sorpresa all’inferno. Non ha alcuna intenzione di restare lì e decide di parlare al diavolo col tentativo di farsi liberare da lui. Il diavolo non sembra volersi mostrare, Nicholas parla a lui allo stesso modo con cui si dialoga con Dio sulla terra, con fede ma anche frustrazione. L’inferno è abitato invece dalla figura del cancelliere, un’entità identica al protagonista che non parla mai. È con lui che Nicholas ripercorre le vicende della sua vita che lo hanno condotto fin lì. Nel farlo, il rapporto tra i due cresce sempre un po’ di più.
Il romanzo parla delle relazioni umane. Parla di oscurità e speranza, di forza d’animo e superamento degli ostacoli. Leggerlo è come un respiro affannoso, un istante, come un guardarsi allo specchio prima di andare a lavoro e rivedere da dove si è venuti prima di proseguire. Siamo la storia che ci portiamo addosso, siamo velocissimi e sembriamo fermi.
L’oscurità è dentro ognuno di noi e vorrei dire ai miei lettori di accoglierla. Prendete la vostra tristezza per creare qualcosa. Prendete la vostra paura e la vostra angoscia per dare forma a qualcosa di grande, e bello, come lo è una storia d’amore, una di quelle in cui vivi quasi senza respirare.
Aurelio Spada
Mio nonno aveva una parete sulla quale collezionava delle antiche armi che sono state usate ovunque, prima che lui potesse prenderle. Io da bambino mi incantavo davanti a quella parete. Era per me l’ostentazione della forza, e dell’unione, sua, mia e di chiunque avesse mai usato quelle armi prima di noi.
Ci sono circa 7,844 miliardi di persone nel mondo e una di queste sono io: il mio personaggio; ho voluto che la sua forma ostentasse lo stesso valore, di unione e forza, che aveva in sé l’immagine di quella parete donatami da mio nonno. Così ho preso da lui il suo nome e la sua bellissima spada dal manico color cammello.